Spedire in America, negli USA, è un passaggio fondamentale per far decollare le vendite internazionali del tuo ecommerce.
Gli Stati Uniti rappresentano ad oggi il terzo mercato di destinazione dell’export italiano, con un attivo nella bilancia commerciale delle nostre esportazioni che ha toccato i 39,3 miliardi di dollari solo nel 2021.
Ma c’è di più: le vendite online annuali dal 2011 a oggi sono quadruplicate negli States, con un balzo di 1,5 punti solo nell’ultimo anno. Nel 2021, la quota di mercato dell’ecommerce negli USA è stata del 19,1%, mentre nel 2022 ha raggiunto il 20,6%.
Il trend dell’online è talmente positivo che si prospetta che, da oggi al 2026, più di un dollaro su cinque spesi per gli acquisti al dettaglio arriveranno dalle vendite su internet.
Come fare, quindi, se hai uno store online e vuoi iniziare a spedire all’estero oltreoceano?
In questo articolo ti daremo tutte le informazioni necessarie per prepararti a entrare nel mercato americano, approfondendo questioni chiave come:
- i documenti di trasporto necessari per vendere online i tuoi prodotti in USA;
- i regolamenti da seguire perché i pacchi vengano sdoganati in maniera rapida dalla dogana;
- le regole riguardanti gli articoli che si possono e non si possono spedire a livello commerciale negli Stati Uniti
Ecco l’indice dei contenuti per orientarti nella lettura:
- Come spedire in America se hai un ecommerce
- Cosa si può (e non si può) spedire negli Stati Uniti
- Dogana americana: come funziona con i dazi?
- Posso spedire negli Stati Uniti con Sendcloud?
Come spedire in America se hai un ecommerce
Come suggeriscono gli ultimi dati e previsioni, spedire negli Stati Uniti rappresenta un investimento sempre più allettante per i business digitali italiani.
Secondo l’ultima edizione del Rapporto sul Commercio Estero “L’Italia nell’economia internazionale” dell’ICE, se si considera l’andamento dell’export verso gli Stati Uniti nel primo semestre del 2022, c’è stata una crescita delle esportazioni pari al +31,3% rispetto allo stesso periodo del 2021.
Questo incremento nella vendita di prodotti italiani nel mercato americano rappresenta un’opportunità unica per gli shop online che vogliono aprire un proprio canale di vendita con questo grande Paese.
Continua a leggere per scoprire come fare per spedire i tuoi articoli in America.
Spedizione commerciale in USA: che documenti servono?
Se vuoi vendere all’estero al di fuori dell’Unione Europea devi necessariamente produrre tutta una documentazione addizionale alla classica lettera di vettura, che risulta sufficiente solo per le spedizioni all’interno dell’UE.
Sappi che è fondamentale porre la massima attenzione quando si preparano i documenti di trasporto per gli USA, perché ogni singola inesattezza potrebbe causare perdite di tempo e soldi come:
- problematiche di fermo dei pacchi alla dogana per ulteriori verifiche;
- pagamento di tasse impreviste per sbloccare le spedizioni;
- ritardi nella consegna con possibili lamentele dei clienti e richieste di reso;
- nei casi più gravi, il sequestro e la distruzione della merce.
Ecco un elenco completo di quelli che sono i documenti fondamentali per portare a termine senza ritardi una spedizione commerciale negli Stati Uniti.
1. Lettera di vettura
Detta AWB in inglese, è l’etichetta di spedizione che viene elaborata dai corrieri in base ai dati comunicati al momento della richiesta di spedizione. La lettera di vettura deve comprendere i dati del mittente, del destinatario e il codice identificativo della spedizione.
2. Modelli CN22 e CN23
Come per tutte le spedizioni destinate ai Paesi Extra UE, è necessario accompagnare il carico con uno dei due modelli CN22 e CN23, che altro non sono che dichiarazioni doganali specificanti il contenuto e il valore della merce spedita.
3. Fattura commerciale
La fattura commerciale (o proforma) è il documento più importante della spedizione. Bisogna compilarlo in inglese e in maniera estremamente attenta e accurata per evitare blocchi, ritardi o ritorni della merce al mittente.
È necessario produrre l’invoice in 3 copie: l’originale, da attaccare sull’imballaggio (sigillata in una busta trasparente) e due copie da consegnare al corriere.
Per agevolare e velocizzare lo sdoganamento del pacco all’arrivo, inoltre, le autorità doganali chiedono che si indichi in fattura il codice doganale SA o HS code. Si tratta di un codice numerico che stabilisce la categoria della merce che vendi e determina il numero di dazi o altre tasse da pagare all’importazione.
Per trovare rapidamente il codice giusto e spedire i tuoi prodotti in perfetta regola, puoi provare il nostro HS Code finder gratuito.
Come compilare la fattura commerciale per gli Stati Uniti
La fattura deve essere redatta in lingua inglese e riportare i seguenti elementi:
- nome, cognome, indirizzo completo e informazioni di contatto del mittente e del destinatario;
- descrizione completa e dettagliata della merce senza usare termini generici come “supplies”, “samples”, “food”;
- HS code, ossia il codice doganale delle merci;
- numero dei pezzi per articolo;
- peso netto e lordo per ogni articolo;
- valore unitario e valore totale redatti in modo congruo e specificando la valuta (nel nostro caso, Euro);
- Paese di origine;
- i termini di resa o Incoterms® (DDP, DDU, etc.);
- il motivo dell’esportazione, ossia se si tratta di una vendita diretta, campionatura, commercializzazione di beni destinati alla rivendita negli USA o altro.
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4. Dichiarazione di libera esportazione
La dichiarazione di libera esportazione è un documento in cui il mittente della spedizione si assume la responsabilità di ciò che sta inviando, dichiarando di aver preso visione e di rispettare tutte le normative vigenti dello Stato entrante in materia di importazione.
Stampala in tre copie per ogni spedizione e assicurati di firmarle tutte individualmente e allegarle al pacco da inviare.
5. Partita IVA o codice fiscale
Sia per il mittente, sia per il destinatario vanno riportati in fattura la partita IVA (o TAX ID number) oppure il codice fiscale (Social Security Number). Questo passaggio è caldamente raccomandato per velocizzare lo sdoganamento a destino delle spedizioni con un valore totale superiore a 2,500 USD.
Cosa si può (e non si può) spedire negli Stati Uniti
Avere tutti i documenti in ordine è la base della procedura di spedizione ma, per far arrivare la merce in ogni singolo Stato americano, è bene informarsi in modo continuo sui limiti e restrizioni delle merci in entrata.
È difficile tenere a mente ogni singolo caso per ogni stato federale. Per questo motivo, qui in basso abbiamo inserito uno specchietto con i link alle principali risorse online per fugare ogni dubbio.
Prima di tutto, comunque, consulta il sito dell’U.S. Customs and Border Protection. Con una semplice ricerca, puoi accedere a tutti i regolamenti e consigli utili per chi vuole importare negli States.
In secondo luogo, in base al tipo di prodotti che vendi puoi rivolgerti alle singole autorità ed enti che si occupano di regolamentarne il commercio sul territorio americano.
Link utili
per conoscere regole e restrizioni sulle spedizioni oltreoceano
Cosa si può spedire in USA
Ecco un elenco di prodotti che possono essere spediti in America ma per cui la dogana statunitense richiede delle licenze, certificazioni e/o autorizzazioni particolari da parte delle varie agenzie federali:
- la maggior parte dei prodotti alimentari;
- occhiali;
- giocattoli e articoli per bambini;
- armi e munizioni;
- oro, argento e diamanti;
- casalinghi;
- attrezzature commerciali e industriali;
- cosmetici, prodotti farmaceutici e forniture mediche;
- pesticidi;
- prodotti tessili, lana e pellicce.
Per alcuni beni (ad esempio, i cosmetici, le apparecchiature mediche, gli alimentari, gli occhiali) il mittente deve registrarsi necessariamente sul sito FDA (US Food and Drug Administration).
In particolare, nel caso di cibi, bevande non alcoliche e integratori alimentari, è necessario richiedere tramite l’FDA la notifica preventiva “Prior Notice”, che prevede una descrizione dettagliata del contenuto dei pacchi. Inoltre, è obbligatorio specificare in fattura il codice FDA apposito.
Per il commercio di bevande alcoliche, invece, il destinatario deve fornirsi di un permesso di importazione.
Cosa non si può spedire in USA
Per quanto riguarda la mercanzia che non può essere esportata negli Stati Uniti per legge, questa riguarda materiali sensibili come:
- oggetti d’arte precolombiana provenienti dai Paesi sudamericani;
- materiale che infrange leggi internazionali di copyright;
- armi da fuoco non approvate dal Bureau of Alcohol, Tobacco and Firearms;
- prodotti derivati da specie animali protette o in via d’estinzione;
- quasi tutti i tipi di carne fresca;
- narcotici e farmaci pericolosi;
- merci provenienti da Paesi soggetti ad embargo commerciale.
Dogana americana: come funziona con i dazi?
La possibilità di incappare in qualche problema doganale è tra gli aspetti da tenere in maggior considerazione quando si vogliono fare spedizioni negli Stati Uniti.
La dogana concede cinque giorni di tempo massimo per permettere di produrre e presentare i moduli necessari allo sdoganamento e prevede il pagamento di determinati dazi e tributi.
Dazi doganali
In base alla quantità e al valore del carico, per provvedere allo sdoganamento la dogana americana prevede il pagamento di oneri doganali da parte del destinatario.
Questa è una delle ragioni per cui è centrale che il valore della merce in consegna sia riportato accuratamente in fattura (così come i dati del cliente, nel caso dovesse essere contattato dalle autorità doganali).
Nel caso esista il sospetto che l’importo segnalato non sia attendibile in base al tipo di prodotto, i funzionari doganali, potrebbero infatti fare accertamenti, chiedere ulteriori informazioni e volere delle prove di pagamento.
Un’ottima notizia, però, è che le spedizioni il cui valore in fattura è uguale o inferiore a 800 dollari sono esenti da dazi doganali, fatta eccezione per i beni soggetti ai controlli di enti governativi (come l’FDA).
Esiste poi un codice specifico, il TARIC, che permette di calcolare il dazio da applicare in relazione alla quantità di unità e al valore totale. Per stimare la percentuale dell’IVA e dell’onere da applicare al valore della merce che vendi, puoi cercare il codice TARIC di riferimento tramite il sito dell’AIDA.
Altro discorso riguarda invece i costi delle spedizioni internazionali, che variano in base allo spedizioniere e allo Stato americano di consegna.
Posso spedire negli Stati Uniti con Sendcloud?
Non è semplice sbrigare tutte le pratiche necessarie per una corretta spedizione negli Stati Uniti.
Le cose da tenere presenti sono molte, ma con un partner come Sendcloud – il software per gestire le spedizioni ecommerce tra i più evoluti (e semplici da usare) – le operazioni di spedizione internazionale più laboriose diventano di facile gestione.
Sendcloud può affiancarti durante tutto l’iter di spedizione in America grazie a un servizio clienti sempre presente e alla semplice implementazione delle operazioni sulla piattaforma stessa, che garantisce una gestione logistica chiara, precisa e senza sorprese.
Tra le altre cose, con Sendcloud puoi scegliere di automatizzare le spedizioni verso gli Stati Uniti (e ogni altra destinazione) creando e gestendo tutti i documenti che ti servono da un’unica interfaccia, eliminando così il rischio di errori.
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